Meno muri più murales! Questo è il sintetico significato del muralismo in Sardegna.
Come quasi tutti gli oggetti anche i muri possono essere usati per il bene o per il male: con un muro puoi chiuderti dentro, tenere lontano dalla tua vista gli affamati oppure puoi usarlo per veicolare messaggi.
Il muro chiude la strada ma apre la comunicazione: ed è con questo significato che nacque il muralismo in Sardegna.
Per un popolo dove i silenzi sono pieni di significato, la parola doveva essere affidata alla pietra.
Quindi non solo pittura artistica, ma racconto, rappresentazione del pensiero e della coscienza di un popolo che, dato il suo stretto legame con la pietra, non poteva che esprimersi attraverso di essa.
Sommario
Andare ad Orgosolo negli anni ’80
Andare ad Orgosolo negli anni ’80 e ’90 era avventuroso. Le cose che si dicevano al TG, circa le faide, i sequestri e il banditismo di quelle zone ci portavano a pensare che fosse un luogo pericoloso, terra di nessuno.
Scoprii più tardi che terra di nessuno significa anche terra indipendente.
I luoghi, come le persone più chiacchierate, sono solo quelle più incomprensibili, incasellabili. E grazie a questa loro “anarchia” si è diffusa, proprio in quei decenni, a partire dalla fine degli anni 60, la loro originale forma di muralismo.
Origine del muralismo in Sardegna
Il muralismo di Orgosolo nasce proprio quando lo Stato, alla fine degli anni ’60, cerca di sfrattare i pastori da alcuni pascoli per farne servitù militari e avvisa i pastori tramite dei manifesti che la popolazione si trova una bella mattina attaccati ai muri in paese.
Tra le varie alternative, tipo sparare ai rappresentanti dello Stato, i pastori di Orgosolo decidono di rispondere manifestando pacificamente. Protestano e occupano i pascoli. E così, i manifesti di sfratto furono sovrapposti dai manifesti di protesta, rivendicazione e celebrazione e i militari se la diedero a gambe levate!
I muri sardi compendi di storia contemporanea
In questo modo quei muri hanno cominciato a diventare pagine da sfogliare, che raccontano gli avvenimenti, non solo locali ma anche internazionali, e quasi ogni giorno si arricchiscono di disegni, riflessioni e citazioni.
Non limitatevi ai libri per studiare la storia e andate a leggerla in quei muri.
Portate i vostri bambini a capire la storia girando per i viottoli di Orgosolo.
Fategli vedere che le idee scritte sui muri hanno una forza moltiplicativa, che divengono per tutti e acquisiscono la forza, l’energia del veicolo stesso.
Un murales non è per sempre: decidono la storia e il tempo
E andateci spesso perché la storia cambia, l’umanità si evolve e anche i murales non sono per sempre. Sono pagine di storia regalate all’Universo che possono rovinarsi, possono essere sovrapposte o cancellate dai segni del tempo.
I murales in Sardegna non sono solo ad Orgosolo. Tale forma di comunicazione si è diffusa in buona parte della Sardegna. In alcuni paesi sono soprattutto disegni che rappresentano scene di vita quotidiana e tradizioni sarde, in altri paesi al disegno si aggiunge un messaggio, che è spesso di stampo politico.
Murales in Sardegna: non solo ad Orgosolo
Notevoli sono i murales di San Sperate, dove Pinuccio Sciola e altri artisti generarono l’idea del paese museo all’aperto.
Altri murales importanti sono ad Oliena, a Fonni, ma si trovano murales in tutta la Barbagia e in ogni parte della Sardegna.
Fate come i sardi: meno muri, più murales!
Questi sono i muri chi ci piacciono, i muri dipinti, quelli dove la cultura popolare, la storia, la saggezza, le tradizioni, possono trovare ospitalità.
Citazione dal libro Murales – L’arte del muralismo in Sardegna – Edizioni Imago – vi consiglio caldamente la visione di questo stupendo volume iconografico, testuale e fotografico.