La cittadina di San Secondo, adagiata sulla riva sinistra del fiume Taro, nella Bassa Parmense, a meno di venti km da Parma, ospita l’affascinante castello di San Secondo, noto come Rocca dei Rossi.
Fu Pier Maria Rossi, detto il Magnifico, a costruire il castello di San Secondo nel 1447, il quale ebbe il suo massimo splendore nel 1500.
Nel corso del tempo il castello subì diverse modifiche diventando da solida fortezza medievale una splendida residenza rinascimentale.
Il castello ha subito tante modifiche e tanti proprietari, molti ambienti sono stati eliminati ed è privo della bellezza dei suoi arredi. Ma nonostante questo mantiene il suo fascino. La guida racconta che si vendevano anche i mattoni, quindi, ringraziamo l’intervento di chi ha fermato lo scempio per regalarci il sapore antico di un luogo ricco di storia.
Sommario
- Visita al castello di San Secondo: un’abbuffata di arte
- Antonia Torelli la dama del castello
- Il castello di San Secondo le sale più preziose
- Anche il castello di San Secondo ha il suo fantasma
- Pia dei Tolomei e Dante al castello di San Secondo
- Una passeggiata a San Secondo: piccola Bologna in miniatura
- Dove mangiare a San Secondo
- Come visitare il Castello di San Secondo
- Come visitare i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Visita al castello di San Secondo: un’abbuffata di arte
Attraverso il cortile, salendo uno scalone si giunge al piano nobile dove ci accolgono due piccole formelle devozionali in terracotta che raffigurano San Rocco e San Sebastiano. Da qui comincia la visita al castello.
Le sale visitabili offrono una scorpacciata di affreschi e si ammireranno anche quelli a grottesca di Cesare Baglione, un pittore dell’epoca che ha affrescato anche la sala omonima della Rocca di Soragna e quella della caccia e la pesca del Castello di Torrechiara.
Numerose sono le sale riccamente dipinte da attraversare con lo sguardo sempre in alto, ma di tanto in tanto lo abbasseremo per posarlo sul pavimento in cotto che fu calpestato da nobili dame e illustri signori.
Antonia Torelli la dama del castello
In modo particolare da Antonia Torelli, moglie di Pier Maria Rossi, donna forte e determinata, molto affascinante nel suo corpo rotondo di madre di numerosi figli.
Antonia visse nella Rocca fino al 1455, poi si trasferì a Parma nel monastero Benedettino di San Paolo dove era stata educata da bambina. Desiderava rimanere in convento, ma per motivi politici nel 1428 a l’età di ventidue anni, i suoi genitori la diedero in sposa al quindicenne Pier Maria Rossi.
Ben presto il marito incontrò la sua futura amante Bianca Pellegrini e si ritrovò così a gestire una sorta di famiglia parallela con uno sdoppiamento di residenze, Torrechiara e Roccabianca per gli amanti e San Secondo per Antonia e i suoi figli.
Tuttavia la storia racconta che Antonia Torelli non serbò nessun rancore per il marito fedifrago e lo aiutò in qualunque momento avesse bisogno, anche in battaglia. Morì di peste nel 1468 lasciando i suoi possedimenti alle due figlie femmine dato che ai maschi avrebbe provveduto il consorte. E’ risaputo che Pier Maria Rossi si prese cura più dei figli di Bianca che dei propri.
Per conoscere meglio la storia di Bianca Pellegrini, la dama del castello di Torrechiara leggi l’articolo che gli abbiamo dedicato. Mentre per conoscere meglio la figura della dama Antonia Torelli leggi qui.
Il castello di San Secondo le sale più preziose
Tra le sale imperdibili da amminare non perdetevi la sala di Bellerofonte, che uccise la chimera, metafora della lotta tra il bene e il male.
Quella di Esopo mostra le favole del maestro con una finalità moraleggiante.
La sala di Momo o della maldicenza narra la storia di un padre, un figlio e un asino diretti al mercato e suggerisce di non ascoltare il giudizio degli altri.
Quasi tutte le sale del castello sono arredate da un camino, oggetto d’arredo molto importante perchè all’epoca era l’unica fonte di calore.
Il camino più d’effetto si trova nel salone delle gesta Rossiane. In questa sala, tutta affrescata dalle pareti al soffitto, si assiste ad un apparato iconografico e architettonico di imponenti dimensioni.
Il camino monumentale, che è un pezzo unico e prezioso è di marmo rosso di Verona con statue di marmo bianco di Carrara. Un altro camino interessante e suggestivo è quello della sala di Latona.
Anche il castello di San Secondo ha il suo fantasma
La leggenda narra che sul marmo sia visibile una macchia di sangue di una giovane fanciulla ingiustamente assassinata.
Qualcuno sostiene che sia stato il marito geloso, altri un amante tradito. Ma più veritiera è la storia di un nobile accecato dal desiderio per il quale lei non provava nessun sentimento. Spinta dal disgusto lo rifiutò e lui la uccise sbattendole la testa contro la mensola di marmo. Si dice che l’assassino nella foga di eliminare le tracce provocò una larga chiazza bianca.
Nessuno può sapere se quest’anima in pena abita ancora le stanze del castello… La guida racconta che, dopo una notte di festa in maschera, la mattina entrò nelle stanze e mentre attraversava quella di Latona, senza alcun motivo, si spalancò uno dei due grandi finestroni. Al suo posto chiunque sarebbe fuggito, ma lei, con indifferenza, ha chiuso le imposte pensando che fosse stato solo il vento.
Qualunque giustificazione, anche se improbabile, dato che in quel momento il vento non c’era, aiuta a negare l’esistenza di un mondo parallelo che può solo turbare (o consolare) il senso normale delle cose.
Comunque si dice che Il fantasma di questa fanciulla senza nome aleggi nelle sale del castello ai rintocchi della mezzanotte. Una morte violenta che la priva della pace del sonno eterno. Nulla si sa di lei, ma certo è che anela ad essere ricordata.
Pia dei Tolomei e Dante al castello di San Secondo
Gli studiosi l’associano alla Pia dei Tolomei di cui parla Dante nel V canto del Purgatorio.
Dante dedica l’ultimo verso del canto alla giovane uccisa dal marito accecato dal sospetto di infedeltà. Attraverso Pia, Dante fa riferimento a tutte le donne maltrattate, assassinate con l’unica accusa di aver destato un sentimento.
Sempre si fa riferimento all’attualità di Dante, magari è lo studioso moderno a dare un senso alle sue parole e potrebbe essere che il Sommo Poeta non ci abbia nemmeno pensato. Tuttavia la fanciulla senza nome è grata sia a Dante che agli studiosi di poter condividere il nome e la sorte con la Pia del V canto.
Deh, quando tu sarai tornato al mondo, e riposato della lunga via” seguitò il terzo spirito al secondo, “ricorditi di me che son la Pia: Siena mi fe’; disfecemi Maremma; salsi colui che ‘nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma”.
La Divina Commedia di Dante Alighieri – V canto del Purgatorio
Questi splendidi versi inducono a pensare che anche Pia, come la fanciulla senza nome, desideri essere ricordata.
Una passeggiata a San Secondo: piccola Bologna in miniatura
Quando verrete per visitare la Rocca dei Rossi non dimenticate di fare una passeggiata nel paese di San Secondo. Questo paese è un prezioso piccolo centro accogliente dai portici lindi e luminosi che ricordano una Bologna in miniatura. Interessante è la Chiesa della Beata Vergine Annunciata del 1400 dalle forme barocche e neoclassiche.
Il paese è avvolto da un’aura di pace e serenità e i bambini che giocano davanti alla Rocca corrono e ridono senza schiamazzo, le loro voci sono ovattate come dopo una grande nevicata.
Questa è l’atmosfera di San Secondo, sia d’estate che d’inverno e il castello, immerso nel suo tempo, pare che richieda lo sforzo di un muto rispetto. Pur non essendo costruito su un’alta collina, domina il paese mantenendo un nobile distacco.
Dove mangiare a San Secondo
Prima o dopo la visita guidata consigliamo una sosta al bar-ristorante “La fata e la strega” che si trova proprio di fronte alla Rocca.
Vi accoglierà il sorriso luminoso del barista che possiede la magia di farvi sentire a casa e se la giornata lo permette è possibile accomodarsi nel piccolo cortile all’aperto.
Come visitare il Castello di San Secondo
Per visitare la Rocca dei Rossi è necessario unirsi ad una visita guidata che può essere prenotata inviando una mail o telefonando. La prenotazone non è comunque obbligatoria e il biglietto costa 8€ ma ci sono diverse riduzioni. Guarda gli orari aggiornati sul sito.
Inoltre, ogni ultimo sabato del mese, il castello organizza visite spettacolo notturne, con personaggi della Corte dei Rossi. L’apertura è alle 20.30 e l’inizio dello spettacolo è alle 21.00, in questo caso è obbligatoria la prenotazione. Telefonare al 338 2128809 oppure al 338 3446921 per partecipare alla serata.
Naturalmente, al primo tocco della mezzanotte vi troverete tutti nella sala di Latona. Sarà un momento emozionante e suggestivo anche per quelli che non credono nei fantasmi e se la nostra nuova, giovane amica non si farà sentire, sarà comunque grata per non essere stata dimenticata.
Come visitare i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Se vuoi scoprire come visitare gli altri castelli del ducato di Parma e Piacenza continua la lettura qui dove troverai i link per tutti i castelli e le rocche del Ducato di Parma e Piacenza che abbiamo visitato e raccontato.
Articolo scritto da Mary e Vero