Tra le cose curiose da fare in Barbagia c’è la possibilità di girare tra i luoghi che hanno ispirato la scrittrice premio nobel per la letteratura. Fatevi ispirare dalle nostre parole e fate un viaggio dentro la vostra vecchia e polverosa antologia di italiano in alcune parti che forse pochi di noi avevano approfondito abbastanza.
Sommario
Museo Deleddiano
E’ il museo dedicato alla scrittrice allestino nella sua casa Natale di Nuoro dove nacque e visse. Dove combattè le sue battaglie di autodeterminazione principalmente con la madre che non voleva che si emancipasse e che badava più ai commenti della gente che alla felicità di sua figlia. A fine 1800 in Barbagia, tra le cose che non si addicevano ad una donna vi era la scrittura e mentre il paese trattava Grazia Deledda come una pazza esaltata lei stava dando vita alla letteratura sarda.
La casa ha diversi piani ed è una ricca abitazione borghese che ripropone gli ambienti di quegli anni. Spostandosi tra le sale ci si sposta in realtà tra le pagine dei suoi libri. Chi ha letto i suoi romanzi potrà immaginare tante descrizioni di vita familiare. Sono molto interessanti le parti del museo dedicate alla vittoria del premio nobel, con delle foto del tempo e la medaglia. Questa collezione è stata possibile grazie alla generosità della famiglia del marito di Grazia Deledda, la sua famiglia d’origine non sembra aver avuto altrettante cura dei beni della sua intelligente antenata. E’ proprio vero che non si può essere profeti in patria.
Se vuoi continuare a visitare Nuoro fallo attraverso tutte le sue cose curiose, prendi ispirazione dal nostro itinerario.
Chiesa della Solitudine
Sempre a Nuovo vi è la Chiesa tanto cara alla scrittrice e dove oggi dove sono conservate le sue spoglie in un massiccio sarcofago di granito nero. Si tratta di una Chiesa piuttosto semplice. colpisce l’esterno assolato, che, seppure in mezzo alla città, fa comprendere di quale tipo di solitudine si tratta. Ha un bellissimo portone, pieno di incisioni e significati, scolpito con la Madonna della Solitudine. Ritengo che sia un luogo pieno di energia: la storia della Chiesa originaria è caratterizzata da una condanna per stregoneria di colei che fece commissionare la campana.
Il Monte Ortobene
Anche sul Monte ortobene troverete segni del passaggio di Grazia Deledda. Questo luogo tanto amato dai nuoresi e celebrato nelle feste di paese. Andateci per ritrovare la forza energetica degli alberi e i rumori delle feste e delle celebrazioni religiose. Salutate il Redentore che veglia sulla città e fermatevi a contemplare tutte le targhe che sono state posate e che raccontano il legame con la montagna.
No, non è vero che l’Ortobene possa paragonarsi ad altre montagne. L’Ortobene è uno solo in tutto il mondo, è il nostro cuore, è l’anima nostra, il nostro carattere, tutto ciò che vi è, di grande, di piccolo, di dolce e duro e aspro, e delicato in noi.
Grazia Deledda
Galtellì e gli itinerari deleddiani
Galtellì o come dice Grazietta nostra in Canne al Vento “Galte”. E’ un antico paese, borgo medievale con strade lastricate e silenziose, i fiori appesi al balconi, pulizia e silenzio. E’ qui che si svolge il capolavoro della letteratura italiana che valse a Deledda il premio nobel.
Andate all’ufficio turistico per chiedere informazioni sugli itinerari deleddiani. Ooppure lasciatevi guidare dall’istinto e seguite le indicazioni con le varie targhe disseminate nel paese fino al cucuzzolo del paese dove c’è il parco deleddiano dal quale ammirare un bel panorama. Non perdetevi dunque la Chiesa di San Pietro e la casa delle dame Pintor.
Museo etnografico Sa domo e sos Marras
La vera casa delle dame Pintor è questo Museo, che in realtà sarebbe “la casa della famiglia Marras”. Una casa museo che espone vari cimeli e oggetti contadini dell’epoca e potrebbe tranquillamente sembrare la casa delle dame Pintor in Canne al vento. Una casa nobile ma decadente. Al piano di sopra non perdetevi le stanze ricostrutite secondo lo stile e la cultura dell’epoca, davvero evocative e per alcuni versi agghiaccianti. Fatevi raccontare tutte le leggende dalla bravissima guida.
Infine contemplate lo scrittoio con manosscritti e gli occhiali che dicessero appartenere a Grazia Deledda.
Lollove
Un altro luogo di ispirazione per un altro romanzo è Lollove, una frazioncina a due passi da Nuoro. E’ uno dei paesi meno popolosi d’Italia, appena 14 persone e visitarlo è sicuramente tra le cose più curiose da fare in Barbagia. Un paesetto condannato da una maledizione a essere quasi un nonnulla ma a non morire mai.
Lollove as a esser chei s’abba è su mare: no as a crescher nen parescher mai!»
Lollove sarai come l’acqua del mare: non crescerai e non morirai mai!
In realtà aldilà della leggenda il suo scarso appeal fu dovuto al fatto che non arrivò mai la corrente elettrica se non pochi decenni fa e non possiamo essere certi che fosse una conseguenza della maledizione stregonesca.
Oggi è uno dei luoghi più curiosi della zona, non è una vera e propria ghost town ma quando andrete a visitarlo vi chiederete dove siano nascoste anche solo quelle 14 persone residenti.
Ci sono case e b&b perfettamente curati, il fumo dai comignoli, gli avvisi alla “popolazione” appesi nella bellissima Chiesa, alcune auto parcheggiate e motociclette rumorose ronzanti in lontananza, fuori dal paese Eppure non si percepisce anima viva, nè una risata, non un pallone che rimbalza. Forse è abitato da essere leggendari che lavorano in una miniera di diamanti nei paraggi.
Lollova ha ispirato il romanzo di Grazia Deledda dal titolo “La madre”, ed è ,nell’opera, il paese di Aar.
Cose da fare in Barbagia: dormire dentro un romanzo
Parliamo di Lollove e di Galterrì anche qui, in un articolo dedicato ai posti insoliti in cui dormire in Sardegna, da includere tra le cose più curiose da fare in Barbagia!
