Sommario
- La storia della Sardegna è scritta nelle pietre, e anche nel sughero
- Per fare tutto ci vuole l’albero: la quercia
- Questo Museo del Sughero non sa di tappo
- La visita guidata al Museo del Sughero
- L’utilizzo del sughero nei nuovi mercati: l’abbigliamento
- Cosa vedere in Gallura: l’atelier della tessitrice del sughero
La storia della Sardegna è scritta nelle pietre, e anche nel sughero
Tra le cose da vedere in Gallura, magari in una giornata di pioggia, prendete in considerazione la visita al Museo del Sughero.
Il sughero è il materiale ecologico, amico – dalla notte dei tempi – di tutti gli aspetti della vita in Sardegna. E’ sempre stato sfruttato per le sue caratteristiche: la capacità di isolamento, di riscaldamento, la plasticità e versatilità, l’igienicità anti microbica. E chi più ne ha più ne metta!
Nonostante il passare dei secoli il sughero mantiene ancora oggi il suo valore economico: le bottiglie più rinomate al mondo hanno ancora il tappo di sughero, ecologico e rispettoso del ciclo di vita degli alberi.
Per fare tutto ci vuole l’albero: la quercia
Il sughero si estrae dalla quercia, grande amica dei popoli mediterranei. Non è altro che la sua corteccia, il vestito dell’albero, che viene letteralmente staccata in un preciso momento della vita dell’albero adulto e che ricrescerà, per essere nuovamente staccata e utilizzata.
Tutto il processo viene realizzato con grande rispetto per l’albero e andando per i boschi della Sardegna vi imbatterete spesso in querceti “mezzi nudi”.
Questo Museo del Sughero non sa di tappo
Per conoscere la storia del sughero, e quindi della Sardegna, legata a doppio filo con il suo materiale nativo andate al Museo del Sughero, a Calangianus, nel profondo della Gallura.
Il museo è ospitato all’interno di un ex convento francescano interamente costruito in granito, perfettamente restaurato e custodito amorevolmente dalla cooperativa che lo gestisce.
La visita guidata al Museo del Sughero
Le brave e simpatiche guide del museo soddisferanno ogni vostra curiosita relativa al sughero, sia con riferimento alle tecniche di raccolta – da quel giorno non abbiamo più guardato le querce nello stesso modo – che con riferimento ai suoi utilizzi e a tutti i prodotti che oggi vengono realizzati a partire dal sughero!
L’utilizzo del sughero nei nuovi mercati: l’abbigliamento
Durante la visita guidata vi spiegheranno anche che il sughero si sta diffondendo verso nuovi mercati e utilizzi originali, ad esempio per l’abbigliamento e per gli abiti da sposa!
Molti di questi utilizzi li potrete anche portare via con voi facendo shopping nel fornitissimo negozio del museo.
Cosa vedere in Gallura: l’atelier della tessitrice del sughero
La storia del sughero come materiale per realizzare i tessuti è legata alla vita della Signora Anna Grindi, una donna estremamente visionaria ma costretta a lavorare la notte e di nascosto dalla sua famiglia che non credeva nella sua intuizione: ovvero nella possibilità di trasformare il vestito dell’albero in vestito per gli umani!
Riuscì nell’intento grazie alla sua grande determinazione e divenne l’inventrice del tessuto fatto con il sughero. Negli anni ha depositato vari brevetti, anche per i filati, utilizzati oggi per fare i tappeti sardi 2.0!
Tale tessuto ha oggi infiniti utilizzi, aveva ragione chi cantava “per fare tutto ci vuole l’albero”!
Per questo motivo, tra le cose da vedere in Gallura, non dovete perdervi l’atelier della Signora Anna Grindi con i suoi bellissimi abiti.
E ringrazierete lei e la leggerezza del sughero quando starete facendo la valigia per ritornare a casa!
Tra le informazioni utili: per il Museo del Sughero numero di telefono 079.6600000 oppure email info@comune.calangianus.ss.it
Mentre l’atelier della Signora Grindi si trova in Via Roma, 07029 Tempio Pausania (SS).