Cosa vedere a San Sperate: in questo articolo troverai le 10 cose principali da vedere e fare nel coinvolgente e creativo “paese museo” di San Sperate.
Sommario
Cosa vedere a San Sperate in un giorno
Visitare San Sperate in giornata è l’alternativa ideale per trascorrere una giornata diversa, ricca di colori e cultura, lontana dalla città e dalla folla delle spiaggie.
San Sperate ha tutto ciò che un viaggiatore curioso può desiderare: è ospitale, coinvolgente e innovativa. E ha una storia artistica appassionante.
Il caratteristico centro storico
Cominciamo la visita dal caratteristico e vitale centro storico, con le piazzette arredate con opere di arte moderna e con divani di pietra scolpiti da Pinuccio Sciola.
I murales di San Sperate
Girando per il centro, ma anche per la periferia del paese, non farai fatica a trovare moltissimi murales, creati a partire degli anni sessanta e ancora oggi rinfrescati o rinnovati. Raccontano sopratutto scene di vita quotidiana e le tante sfumature del mondo contadino.
Non è possibile fare un’itinerario specifico tra questi murales oppure raccontarti quali sono i più belli.
Girare per i paesi musei ha questo risvolto un pò surreale, è come il proprio karma o il proprio destino, ogni persona incontra murales diversi e farà la sua personale esperienza.
Anche perchè i murales cambiano nel tempo, alcuni vengono ricoperti e sostituiti, alcuni invecchiano, tanti nuovi ne nascono di continuo.
Non dimenticare di raccontarci la tua caccia al murales nei commenti!
La Chiesa di San Sperate Martire
E’ una delle Chiese più importanti del paese eretta sulle reliquie del martire Speratus e corredata da un’alta torre campanaria e da una piazzetta che accoglie la biblioteca e opere realizzate con le pietre.
Il giardino sonoro di Pinuccio Sciola
Un pò fuori dal centro, andate ad ascoltare le inestimabili pietre sonore dell’artista che ha fatto la fortuna del paese. Queste pietre, famose e ammirate in tutto il mondo, sono capaci di incantare con emozioni ancestrali.
Le pesche di San Sperate
San Sperate è famoso per la frutta. In particolare per gli agrumi ma sopratutto le pesche squisite, per le quali il paese è il maggiore produttore della Sardegna.
La festa annuale delle pesche di San Sperate, che si tiene in luglio in prossimità del giorno del Santo Patrono, è una festa contadina molto importante.
I dolci di San Sperate
Passeggiando per il paese troverai tanti laboratori di dolci tipici e biscottifici. Prima di andare via facci un salto! Potrai odorare i profumi della antica tradizione dolciaria di San Sperate e se ti andrà, portartela a casa!
Tra i dolci tipici di San Sperate – alcuni dei quali derivanti dalla dominazione spagnola – i più originali sono i culurgiones di mazz’e mendula, piccoli ravioli ripieni di mandorle dolci tritate. Deliziosi!
Per non parlare dei vari gueffus, piricchittus, pardulas, pani’e saba, pabassinas che in gran parte vengono realizzati anche in altre parte del campidano.
Il Giardino Fantastico
Una galleria d’arte allestita in un giardino.
Le opere d’arte dell’artista Fiorenzo Pilia sono realizzate con materiali poveri e da reciclo e l’allestimento rappresenta per il visitatore un percorso da sogno attraverso numerose opere anche di notevoli dimensioni alla scoperta di vari personaggi antropomorfi e carichi di significati simbolici.
Si trova fuori il paese, ad un chilometro da San Sperate, sulla strada per Decimomannu.
Il Museo del Crudo, Casa Tola e le altre case campidanesi
Alcune case tipiche di San Sperate sono state trasformate in musei con esposizione di attrezzi e oggetti antichi che venivano impiegati nella vita quotidiana del mondo contadino.
Prima fra tutte il Museo del Crudo, un’antica abitazione padronale del Seicento, costruita con i caratteristici mattoni di terra cruda, è stata restaurata e adibita a centro culturale polivalente.
La sua peculiarità è mostrare, all’interno e all’esterno di essa, il mondo contadino. Ben rappresentato in quel di San Sperate dai ladiri, i mattoni crudi fatti semplicemente con terra argillosa e paglia ed essiccati al sole.
Nelle zone dove non vi era altro materiale edilizio più resistente, le case, fine dalle epoche remote, furono costruite con questa tecnica, semplice, economica e con un enorme potere isolante!
Le maschere di San Sperate
La cosidetta Maschera Ghignate del riso sardonico, il cui spaventoso originale è conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari è stata ritrovata proprio nel territorio di San Sperate, durante degli scavi che fecero emergere alcune necropoli puniche e un abitato.
Troverete molte imitazioni della maschera ghignante realizzate nei laboratori artigianali del paese.
Il giardino megalitico
Un polmone verde e ricco di opere d’arte megalitiche regalato alla popolazione dagli artisti del paese come luogo di incontro e di confronto urbano. Troverete menhir, dolmen e anche un piccolo teatro.
Cosa vedere a San Sperate: il “paese museo” candidato a Capitale Italiana della Cultura nel 2022
La storia artistica di San Sperate comincia verso la fine degli anni sessanta quando l’artista locale Pinuccio Sciola riportò nel suo paese, ed in verità in tutta la Sardegna, tutte le innovazioni e le idee che si erano originate durante i suoi viaggi di formazione all’estero.
E come altri artisti sardi creò nel suo paese d’origine spazi di arte relazionale dove l’arte può nascere solo dal contributo degli abitanti. L’arte esiste se condivisa, solo se creata con la partecipazione attiva di tutti.
Nascono così il muralismo in Sardegna e il primo paese museo della Sardegna.
Un paese che si merita a mani piene il titolo di Capitale Italiana della Cultura al fine di proseguire questo laboratorio artistico partecipativo a cielo aperto e continuare a scrivere consapevolmente o “inconsapevolmente la nuova storia di San Sperate con i colori dell’entusiasmo”, come disse Pinuccio Sciola.
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