Partiamo per questo viaggio in Barbagia, uno dei posti più interessanti in Sardegna – ma non il solo – per vivere i giorni del Carnevale.
Sommario
- Il Carnevale in Sardegna
- Le date del tradizionale Carnevale sardo
- Mamoiada: mamuthones e i fuochi di Sant’Antonio
- Come organizzare un viaggio tra i carnevali di Sardegna
- Un itinerario tra i Carnevali di Sardegna
- Giovedì grasso in Barbagia
- Ancora Carnevale in Sardegna
- Sa Sartiglia ad Oristano: la domenica di Carnevale
- Carrasegare Osincu: il martedì grasso a Bosa
- Mercoledì delle ceneri a Ovodda e Lodine
Il Carnevale in Sardegna
Tante volte abbiamo detto che la Sardegna non è certo solo mare e una delle nostre missioni è incoraggiare tutte le persone ad andare a visitarla in ogni stagione, anche in inverno durante il quale troverete giornate frizzanti ma assolate, con qualche spolverata di neve sul Gennargentu e qualche spolverata di zucchero sulle calde frittelle del carnevale.
Purtroppo negli ultimi anni molte rappresentazioni e feste del carnevale sono state soppresse a causa dell’emergenza sanitaria però noi vogliamo ricordare quando ci siamo stati e quanto ci siamo divertiti. Ecco quindi un itinerario ideale attraverso i carnevali di Sardegna per un vostro prossimo viaggio.
Le date del tradizionale Carnevale sardo
Il carnevale in Sardegna si svolge tra il giovedì grasso e il martedì grasso oltre alla pentolaccia che si tiene la domenica successiva e alcuni festeggiamenti molto particolari che si svolgono il mercoledì delle ceneri.
Ogni paese ha in genere un calendario per le varie sfilate e attività e la quasi totalità delle feste e processioni si concentra in quella settimana di carnevale. Per capire quindi quando inizia il Carnevale occorre considerare i 40 giorni di Quaresima, a partire dal giorno di Pasqua, oppure cercarlo su google.
Mamoiada: mamuthones e i fuochi di Sant’Antonio
Il Carnevale in Sardegna in realtà inizia già a gennaio.
Il 17 gennaio è il giorno di Sant’Antonio Abate. E’ una giornata molto importante: vi sono i fuochi ed inoltre è la prima uscita dell’anno dei mamuthones. Se non avete la possibilità di vedere Mamuthones e Issohadores per i fuochi di Sant’Antonio Abate potete farlo per il giovedì grasso o in altri giorni delle sfilate programmate dal Comune di Mamoiada.
E già che siete a Mamoiada non dimenticate di visitare il bellissimo Museo delle Maschere Mediterranee.
Come organizzare un viaggio tra i carnevali di Sardegna
Se volete partecipare ed assistere alla maggior parte delle manifestazioni e sfilate dovete essere pronti ad un po’ di schizofrenia e dovete avere voglia di girare di qua e di là.
Le sfilate in genere iniziano nel primo pomeriggio, il consiglio è di arrivare non più tardi di mezzogiorno nel paese scelto così da parcheggiare con calma, guadagnarsi un posto comodo e perchè no, mangiare in uno dei ristoranti per assaggiare le specialità locali. Appena arrivati comincerete già a sentire aria di festa e il nervoso delle preparazioni, gli ultimi ritocchi agli abiti, la ricerca ossessiva di un accessorio perduto l’anno scorso chissa dove.
Non è infatti scontato che siano aperti tutti i bar e ristoranti perché ovviamente il paese partecipa alla preparazione e ai festeggiamenti ed in un gracile cameriere si può nascondere la maschera di una filonzana o di un mamuthones pronto a terrorizzarvi più tardi nel pomeriggio.
Un itinerario tra i Carnevali di Sardegna
Di seguito vogliamo riepilogare le sfilate più interessanti secondo il nostro itinerario ideale che, quando possiamo, seguiamo anche noi. Per approfondimenti ulteriori vai al nostro articolo che spiega ogni curiosità sulle principali maschere della Sardegna.
Giovedì grasso in Barbagia
Inizia il carnevale e avrete l’imbarazzo della scelta.
Ecco l’elenco delle manifestazioni principali che si svolgono per carnevale, in particolare nei paesi della Barbagia. Se vuoi conoscere le date aggiornate consulta questo sito.
A Mamoiada per vedere i Mamuthones e gli Issohadores
E’ sicuramente tra le più importanti sfilate e manifestazioni del Carnevale di Sardegna. Il carnevale di Mamoiada ha ormai un grande richiamo internazionale e accoglie turisti da tuttto il mondo, è sicuramente da non perdere.
A Ottana con i Boes e i Merdules
Anche Ottana ha un’enorme ed importante tradizione carnevalesca. Ve ne accorgerete dal momento in cui arriverete nel bellissimo paese. Nella prima rotonda troverete a darvi il benvenuto delle imponenti maschere, ognuno ha gli Argonath che si merita! Sogno il giorno in cui il Gennargentu verrà scolpito come il monte Rushmore, con le maschere dei mamuthones, dei boes e dei merdules!
A Orotelli per Sos Thurpos
Quello di Orotelli è un altro interessante carnevale tipico con maschere molto diverse rispetto a quelle di Mamoiada e Ottana. Gli attori portano un cappotto pesante nero e improvvisano scene contadine, hanno degli stivali neri e viso dipinto di nero e questo abbigliamento rende ancora più alti e snelli i protagonisti, che sotto quel pastrano perdono le loro sembianze umane e divengono esseri ultraterreni.
A Gavoi per sos tumbarinos
Manifestazione molto interessante e accompagnata dal rumore continuo dei tamburi. E’ un carnevale in forma ridotta ma molto sentito nel bellissimo paese di Gavoi.
A Lula per su Battileddu
Secondo l’antico rituale è stato uno dei carnevali più cruenti durante il quale veniva sacrificata una vittima. Fino a quando la Chiesa Cattolica – che comunque non riuscì a fare piazza pulita dei rituali dionisici in Sardegna – almeno riuscì a ridurne la crudeltà. Il rituale è comunque ancora molto evocativo, come le maschere animalesche che indossano.
A Orani per Su Bundu
Si svolge uno strano rituale contadino che ha a che fare con la semina, le maschere sono realizzate da attori che impersonano Su Bundu, una grande maschera con corna, pizzetto e baffi e un grande naso. Le maschere sono state realizzate da artigiani locali e sono fatte con il sughero delle querce locali. Completa il vestito un pesante pastrano e un forcone.
Ancora Carnevale in Sardegna
Ci sono altre manifestazioni interessanti da non perdere:
- A Fonni per Sos Buttdos e S’Urthu
- Ad Austis con Sos Colonganos
- A Samugheo con i Mamutzones e Urtzu
- A Ula Tirso con S’urtzu
Sa Sartiglia ad Oristano: la domenica di Carnevale
Per la domenica di Carnevale ti suggeriamo di allontanarti per un giorno dalla Barbagia e arrivare ad Oristano. Dove potrai assistere ad una giostra equestre spettacolare, antica di 500 anni. Leggi il nostro articolo sulla Sartiglia.
Carrasegare Osincu: il martedì grasso a Bosa
Il dress code del carnevale bosano detto “osincu” dice di giorno in nero, la sera in bianco.
Sembrano tutti punti da una strana tarantola questi bosani, nel giorno di carnevale. Sembrano tutti sotto l’effetto di qualche stupefacente. Una delle cose più belle è che tutti partecipano. Le feste tradizionali sono nel dna delle persone nate e cresciute nei paesi e anche gli emigrati al nord spesso scelgono di rientrare per queste occasioni.
Ho sempre pensato che il carnevale servisse a togliersi le maschere, non ad indossarle ed ecco che a Bosa si vede chiaramente: storia religiosa, riti ancestrali, orge e riti dionisici si mescolano per l’attidu. Ma sopratutto voglia di far baldoria, in poche parole.
Gli uomini del paese si vestono da donna e portano a spasso delle carrozzine, qualcuno di loro culla un bambino. Cresce l’attidu, una specie di delirio funebre collettivo, dove viene richiesta un’offerta per il piccolino “mischinetto” o almeno un goccetto, per farlo stare buono.
Il dress code del carnevale osincu
Al pomeriggio le vesti nere vengono tolte e ci si veste solo di bianco. Il paese è un oceano di persone di ogni età, che sciama da una piazza all’altra, si muove come un’onda. Sono schizofrenici perchè hanno uno scopo: trovare il Gioldzi, che sarebbe la rappresentazione del re cattivo che si nasconde. Va trovato e sacrificato. Ogni rituale di carnevale finisce sempre con un fuoco, simbolo di fertilità e di rinascita per la terra.
Per trovare il Gioldzi si fa di tutto, tra le altre cose si usa illuminare le pudenda dei turisti, in quanto la credenza è che Gioldzi si nasconda sotto le gonne o nelle mutande. La situazione potrebbe davvero prendere una piega particolare, sempre nei margini del rispetto, ma diciamo che il distanziamento sociale potrebbe essere un lontano ricordo.
Ogni evento del carnevale di Bosa viene anticipato (e seguito) dal giro tra le cantine, alla ricerca delle prelibatezze bosane ed in particolare alla ricerca della migliore malvasia di Bosa.
Mercoledì delle ceneri a Ovodda e Lodine
Don Conte a Ovodda
Mentre il resto dei paesi e delle popolazioni si chetano ed entrano in Quaresima a Ovodda esplode il divertimento. Il mercoledì delle ceneri diviene quel giorno in cui tutto è possibile, quasi il giorno del giudizio. Però la cosa peggiore che può succederti è divertirti come un matto e vederti colorare con il carboncino nero viso e vestiti (perciò tanto vale andare già pronti con dei vestiti vecchi). Il nero è il colore delle persone che partecipano al carnevale di Ovodda. Sono gli intintos che accompagnano il fantoccio di Don Conte verso la sua fine. Per il resto sfilate, processioni, divertimento, bevute in compagnia, in perfetto stile sardo.
Su Harrasehare Lodinesu a Lodine
Anche nel carnevale lodinese c’è un personaggio da sacrificare e da dileggiare. In questo caso si chiama Su Ziomo e le persone che partecipano al carnevale hanno il viso macchiato di nero e sono vestite come delle vedove, si chiamano sas Umpanzias.
Al corteo partecipano solo uomini e hanno al collo delle vecchie maschere che rappresentan su Ziomo degli anni passati. In genere il ruolo della vedova viene impersonata da uno dei partecipanti e gli altri ripetono in coro gli schiamazzi o i canti della vedova protagonista.
Si passa di casa in casa a prendere offerte in cibo e vino per il banchetto serale. Prima della festa però, verso sera, viene effettuato un processo a su Ziomo che, ovviamente, viene condannato al rogo.
La sentenza viene cantata con rime e cori a tenore e le vedove, sas impanzias, inscenano litanie funebri a voci sempre più alte. Il rituale del rogo viene effettuato nel giorno della pentolaccia. Ma la maschera viene salvata e portata in processione l’anno successivo appesa al collo dei partecipanti. La sera del mercoledì delle ceneri la festa continua con danze, canzoni e mangiate.
Non mi ricmane che augurarvi buon divertimento a spasso per i vari Carnevali di Sardegna!
Questo articolo ha 2 commenti
Grazie per tutte le preziose informazioni
Grazie mille Antonella, ormai carnevale è passato ma se sei interessata ad approfondire avevamo anche preparato una guida al Carnevale della Sardegna, la trovi qui