Il castello di Torrechiara e il borgo delle favole

Il castello di Torrechiara

La Rocca di Torrechiara è il castello delle favole.

Sorge sulla dolce collina che domina una profonda vallata a meno di venti Km da Parma. Situato nel Comune di Langhirano è ritenuto il castello più scenografico del Parmense. Torrechiara è Monumento Nazionale dal 1911 tutelato dal Ministero dei Beni Culturali.

In arrivo al castello di Torrechiara

Prima di lanciarsi alla conquista delle inespugnabili mura, consigliamo una breve sosta nella piazzetta sottostante per un drink nell’accogliente caffè dai tavolini bianchi. Se il tempo lo permette sarà piacevole sedersi all’aperto, lasciandosi accarezzare dalla brezza che ci seguirà ovunque.

castello delle favole
Le quattro torri, cinte da forti mura, trasmettono un senso di armonia incarnando, nell’immaginario collettivo, l’idea stessa di castello.

Da quella postazione il castello non si vede ed è proprio il non vederlo che rende eccitante l’attesa. Dopo la sosta è possibile parcheggiare nella grande area di fronte al ristorante Al Mulino o nel piccolo spazio offerto dopo la lunga, ma non faticosa, salita.

Questa è la salita che, ogni notte di luna piena, appena dopo mezzanotte, il fantasma di Bianca Pellegrini percorre alla ricerca del suo amato.

Il fantasma del castello di Torrechiara

Infatti anche questo castello, come quello di Soragna, ospita un fantasma. Bianca non ha subito una morte violenta come il destino ha voluto per Cassandra anche se, morire di malattia racchiude una sua certa violenza.

Costruito tra il 1448 e il 1460 il castello fu voluto da Pier Maria Rossi, conte e condottiero al servizio dei Visconti ed è alla corte di Milano che incontra l’amata Bianca.

ingresso a Torrecchiara
L’ingresso a Torrechiara

Nonostante l’epoca e che siano entrambi sposati, permettono al loro amore di esprimersi liberamente. Bianca si lascia alle spalle convenzioni e maldicenze e lo segue per vivere, coraggiosamente, la favola che l’attende. Un amore raccontato attraverso gli affreschi che il visitatore potrà ammirare nella stanza nuziale, o camera d’oro.

Il borgo di Torrechiara

Ma ritardiamo ancora un momento l’entrata al castello e attraversiamo il breve e incantevole borgo Medievale, abitato da persone ospitali e gentili. Assaporiamo la dolce aria frizzante di un tempo osservando le graziose casette di sasso.

il borgo di Torrechiara
Passato e presente nel borgo che circonda il castello di Torrechiara

La trattoria del borgo dall’interno intimo e raccolto offre la possibilità di cenare all’aperto, sotto un’ampia terrazza a lume di candela. Tutto molto romantico, anche se, un po’ caro il caffè.

Borgo di Torrechiara
Il borgo di Torrechiara è ancora oggi abitato da laboriosi castellani

Visita alle stanze del castello di Torrechiara

Del castello si ammirano le affascinanti grottesche e i meravigliosi e seducenti affreschi, ma è spoglio di arredi, dato che si trovano tutti a Milano, nel museo del Castello Sforzesco.

Potrebbe essere deludente visitare un palazzo senza gli splendidi, originali arredi del quattrocento. Il primo impatto con le spaziose sale spoglie, rischia di trasmettere un senso di vuoto, ma se abbandoniamo lo sguardo lungo le pareti, permettendo agli affreschi di ipnotizzarci, avremo l’occasione di vivere una nuova e ammaliante esperienza.

quando vedo il castello sono a casa
Gli abitanti di Langhirano dicono “quando vedo il castello sono a casa”

Le sale visitabili sono molte e tutte offrono un tripudio di immagini fantastiche, nella maggior parte dipinte da Cesare Baglione, che già abbiamo incontrato alla Rocca di Soragna, nella famosa, omonima stanza. Qui ha il suo exploit nella Sala della caccia e della pesca. Assorbiti dagli affreschi del castello, porteremo con noi il ricordo dei più bei decori a grottesca del Rinascimento. 

Le stanze più belle del castello di Torrechiara

Il Salone degli acrobati

Ogni salone è dotato di un fascino particolare, naturalmente, ognuno ha i propri gusti, ma noi riteniamo che il più seducente sia il Salone degli Acrobati, dove si ammira una serie di giocolieri che eseguono difficili esercizi con i cerchi, stando in equilibrio sul dorso di quattro leoni.

La camera d’oro

La Sala significativa del castello, comunque, rimane la Camera D’oro, o Stanza Nuziale dove attraverso le quattro lunette possiamo risalire alla storia d’amore tra Pier Maria Rossi e Bianca. In quella posta sopra al camino Pier Maria Rossi, inginocchiato ai piedi di Bianca, riceve la spada in segno d’investitura a cavaliere; nella lunetta a fianco, Bianca gli dona la corona d’alloro, simbolo di vittoria. Sulla parete nord spicca il trionfo degli amanti, lui in armatura e lei in abito bianco.

Infine, nella lunetta degli Innamorati Cupido bendato lancia la freccia fatale alla coppia, ed essi, pur coniugati, sono persuasi di non poter sottrarsi al volere del dio Cupido che, posto in piedi su una colonna, simboleggia la superiorità sull’uomo. Il monogramma IHS, Iesus Hominum Salvator, è scolpito sulla pietra per invocare la benedizione di Dio su questo amore. Anche Pier Maria Rossi, come tanti cattolici, era abbastanza superstizioso.

Le pareti della camera d’oro sono ricoperte di formelle in terracotta che un tempo erano dorate, da qui il nome della stanza, ma già agli inizi del 1800 la celebre e preziosa doratura era scomparsa, grattata via da qualcuno che ha pensato di farne un uso diverso.

Cose da fare a Parma e dintorni
Tra le cose più curiose da fare a Parma e dintorni: un aperitivo sulla vallata di Torrechiara

I sotterranei

Qualche anno fa erano visitabili anche gli ambienti di servizio quali la cucina e i suggestivi locali sotterranei adibiti a deposito di viveri e cantine. Oggi non è più possibile perché sono ritenuti inagibili. Un’attrazione non indifferente per il visitatore che ama le segrete del castello, ma Torrechiara conserva un fascino nonostante qualche mancanza.

La vista sulla vallata

Il momento più emozionante di tutto il percorso è quando, dalla camera d’oro, si sale sulla grande terrazza, impossibile non rimanere senza fiato.

Crediamo di affacciarci ad una semplice finestra e solo quando il paesaggio a 180 gradi ci risucchia, comprendiamo che stiamo vivendo una rara esperienza. L’ampia terrazza è come un vascello che solca un mare verde. Osservando la vallata entriamo nell’indimenticabile dimensione in cui la Natura, calma o in  tempesta, ci mostra il sapore dell’infinito. Così la descriviamo noi e in tanti modi diversi la descriverete voi.

Non esiste una finestra che  possa offrire un così piacevole e meraviglioso sconvolgimento. Si esce entrando in quel mondo fatato, visto dagli occhi di Bianca, e abbagliati da quella valle pensosa, che mille anni di storia non hanno cambiato, vedremo tutto quello che vedeva lei, sentendone, inevitabilmente, la presenza.

La terrazza vale il viaggio, da qualunque posto si giunga. Consigliamo di telefonare per accertarsi che sia aperta al pubblico per evitare di trovarsi di fronte alla delusione di non poter uscire sulla terrazza. Alle volte, senza un motivo ben preciso, non ne permettono la visita.

veduta su Torrechiara
Si esce entrando in quel mondo fatato visto dagli occhi di Bianca e abbagliati da quella valle pensosa, che mille anni di storia non hanno cambiato. Vedremo tutto quello che vedeva lei sentendone, inevitabilmente, la presenza.

La leggenda del fantasma di Torrechiara

Anche il fantasma di Bianca, come quello di Cassandra, aleggia in ogni angolo del castello.

Per chi non ci crede noi suggeriamo una frizzante esperienza.

Camminate intorno alle mura in una notte chiara, dove le ombre sono nitide e la luce della luna è bianca, lasciatevi assorbire dai misteri del castello e fermatevi ad ascoltare il silenzio. Potrebbe essere che non vedrete Bianca, ma sicuramente lei vedrà voi. Alla sua morte, avvenuta nel 1480, Bianca fu sepolta nella cappella di San Nicomede, dove, dopo due anni la raggiunse Pier Maria Rossi.

Si racconta che nel 1911, anno in cui il castello passò ai Beni Culturali, quando la cripta fu aperta, nonostante le lapidi con incisi i loro nomi, non si trovò nessuna traccia dei corpi dei due amanti.

Torrechiara
Forse non vedrete il fantasma di Bianca, ma lei vedrà voi

Per chi non ci crede: dove incontrare il fantasma di Bianca

Si racconta inoltre che, nelle notti di luna piena, appena dopo la mezzanotte, Bianca, donna affascinante, dai lunghi capelli neri e gli occhi verdi, si aggiri intorno al castello e baci tutti gli uomini che incontra sul suo cammino.

Dunque gli amanti non sono più insieme e Bianca vaga, tormentata dalla speranza di ritrovarlo.  

Come visitare il castello di Torrechiara

Il tempo della visita dura all’incirca quaranta minuti, si può fare da soli o unirsi ad un gruppo accompagnato da una guida. Il prezzo del biglietto è di cinque euro più l’importo extra che varia a seconda della guida. Per conoscere le riduzioni e gli orari aggiornati di apertura consulta il sito web. La prima domenica del mese l’ingresso è gratuito per tutti.

Nei dintorni del castello di Torrechiara: il sentiero dell’Arte

Al termine, per chi avesse tempo e voglia di camminare, dal castello inizia il sentiero dell’Arte, una passeggiata di sei km che arriva fino a Langhirano.

cose da fare a Parma
Il fascino del castello di Torrechiara avvolto dalla tipica foschia del parmense

Il sentiero è adatto a tutti, anche ai bambini, una romantica strada sterrata che attraversa le vigne affacciate sul Torrente Parma.

Un percorso piacevole e distensivo lungo il quale si incontrano dieci opere bizzarre e affascinanti, create da artisti contemporanei.

Langhirano è un centro elegante e accogliente che offre molti punti di ristoro per potersi rifocillare, riposarsi il tempo necessario prima di riprendere il cammino di ritorno a casa. Per saperne di più consulta il sito web oppure scrivi all’indirizzo sentierodarte.odv@gmail.com.

Come visitare i castelli del Ducato

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