Vi trovate o vi troverete presto nel capoluogo sardo e volete sapere cosa mangiare a Cagliari? Ecco una esaustiva carrellata dei piatti più tipici del campidano.
Sommario
Cosa mangiare a Cagliari: i piatti tipici del campidano
Nei ristoranti di Cagliari troverete sopratutto la tipica cucina sarda.
Gli antipasti
Come antipasti vengono servite numerose varietà di pesce e di terra dove spiccheranno i deliziosi taglieri di salumi e pecorini, ma anche verdure quali le favette, i carciofini e altri sottoli.
La burrida a sa casteddaia
La burrida è l’antipasto più tipico e antico della cucina cagliaritana di mare. Il gattuccio di mare viene bollito e condito con una salsa a base di aceto, noci e pinoli. Prima di essere consumato va lasciato macerare per almeno 24 ore. Il risultato è un gioco di contrasti: il sapore delicato del pesce con la forza dell’aceto, la morbidezza del gattuccio con la croccantezza di noci e pinoli. Può addirittura essere conservato in frigorifero per diversi giorni.
Cocciula a schiscionera
E’ un’altro antipasto molto semplice della cucina di mare casteddaia: un piatto caldo di arselle, condite con olio, prezzemolo e aglio, a volte viene messa una spolverata di pane gratuggiato.
I primi piatti
Dei primi piatti della Sardegna, divisi per area geografica abbiamo già parlato, rivediamo soltanto i più tipici di Cagliari. Vi consiglio di rileggere il precedente articolo già pubblicato per gli approfondimenti.
Malloreddus a sa campidanesa
I classici gnocchetti sardi con il sugo alla campidanese che sarebbe una salsa di pomodoro con salsiccia (meglio se aromatizzata al finocchietto selvatico) e un pò di zafferano.
La famosa rigatura dei malloreddus tratterrà bene la salsa.
I simpatici “torelli”, conditi con buone manciate di pecorino sardo gratuggiato, diventano il piatto più tipico tra le cose da mangiare a Cagliari.
Fregula con cocciula
La fregula è un formato di pasta di semola molto tipica e molto antica – ti rimando all’articolo sui primi piatti di Sardegna per scoprirne l’origine e la storia.
Nella ricetta originale del campidano sa fregula è accompagnata dalle cocciule – le arselle, tipo vongole veraci, un pò più grandi – il cui colore può variare dal nero (cocciula nieddasa) alle striature bianche e nere.
Vengono pescate negli stagni di Oristano e Cagliari.
I secondi piatti
Approdiamo nell’Universo delle pancie più forti e resistenti e degli appetiti più coraggiosi ed avventurieri perchè se è vero che la cucina sarda ha la fama di cucina semplice è altrettanto vero che tra le cose da mangiare a Cagliari si annoverano alcuni secondi piatti realizzati con ingredienti ad alto tasso di stranezza.
Angioni con cancioffa
Il carciofo spinoso sardo è famoso in tutto il mondo e abbondantemente coltivato nel medio campidano. In questo piatto tipico i carciofi accompagnano l’agnello condito con prezzemolo e pomodoro secco.
Cordula con i piselli
La cordula è una specie di corda intrecciata contenente gli intestini e gli stomaci degli agnelli, pecore e capre. Viene poi cotta nello spiedo oppure in umido, ad esempio con i piselli.
Panada di anguille
E’ il classico cestino di pasta sarda riempito, in questo caso, ma le varianti sono tante, con anguille e pecorino sardo per “la versione asseminesa”.
Le lumache alla cagliaritana
Piatto molto antico e povero, dove le lumache sono cucinate con il sugo di pomodoro, origano e peperoncino. Ad alto tasso di condivisione e piuttosto rumoroso durante il consumo!
I dolci
Nel campidano troverete tutti i dolci sardi, ma il più tipico è la Pardula. Troverete le pardule diffuse in tutta la Sardegna ma sono di origine campidanse.
Le pardule
Le pardule chiamate anche formaggelle sono un dolce delizioso, unico al mondo e, secondo noi, sottovalutato.
Per la ricetta ti rimando a questo splendido libro dove troverai tutte le ricette dei piatti tipici di Sardegna, dal quale anche noi prendiamo spunto a piene mani per le nostre preparazioni, ma se hai fretta andrà bene anche quest’altra ricetta.
In punto di forza delle pardule sta nel contrasto tra la rigidità del suo contenitore di pasta di semola di grano duro leggermente salato e il suo ripieno morbido, dolce e profumato all’arancia e zafferano, con la copertura di zucchero talvolta caramellato o qualche altra decorazione o granella.
Da non perdere se amate la ricotta di pecora, talvolta vengono preparate anche con il formaggio vaccino.
Il pane tipico casteddaio
In Sardegna ci sono migliaia di tipi di pane, per conoscerli tutti fate un salto al Museo del Costume di Nuoro.
Ci sono pani per ogni occasione, per tutte le feste comandate, per celebrare la vita ma sopratutto per celebrare la morte.
Alcuni tipi di pane come il pane carasau e il guttiau li troverete sempre presenti in tutte le tavole della Sardegna, ma vediamo il pane più tipico del campidano.
Su civraxiu
E’ il pane dei cagliaritani, tanto amato e tanto odiato. Nasce come pane povero, infatti ha molto più senso bruschettato e condito con un buon olio di casa e sale. E’ un panone grande, di semola di grano duro, rotondo, con la crosta scura e tanta morbida mollica. Viene fatto con su frammentu (il lievito madre) e viene cotto nel forno a legna. Troverete molti ambulanti che lo fanno in casa e lo vendono nei loro chioschettini mobili agli angoli delle strade.
E’ un pane molto antico per il quale è in corso il riconoscimento del disciplinare per l’ottenimento del marchio d.o.p. che prevederà la produzione del cifraxiu esclusivamente nel territorio di Sanluri.
Su coccoi
Una intera tesi di laurea meriterebbe invece la descrizione della stirpe dei coccoetti.
Su coccoi è un pane antichissimo, realizzato sopratutto in occasioni speciali, come per i matrimoni (coccoi de s’isposu) o per la Pasqua (coccoi cun s’ou).
La crosta è dura e dorata e la mollica compatta e bianca. Viene lavorato con un coltellino, con le rotelline o l’uncinetto per formare dei decori oppure dei cornetti (pitzus) per la facile condivisione tra i commensali.
Un grande vanto per l’arte panificatoria sarda, la stessa manualità antica che porta a realizzare i culurgiones o su filindeu dove l’obbiettivo non è fare da mangiare ma creare simboli di condivisione e offerta per celebrare qualcosa di superiore che, evidentemente, ama il bello.
Troverete i coccoi quasi quotidianamente nei panifici e talvolta nei migliori ristoranti. Per comprare quelli più decorati sarà meglio ordinarli nelle paste fresche specializzate o commissionarle a qualche signora di paese che ne possiede l’arte.
Il vino da abbinare
Adesso che abbiamo scoperto cosa mangiare a Cagliari vediamo quali vini abbinare.
Se volete restare nel territorio potete approfittare di un ottimo Nuragus di Cagliari doc per tutti i piatti descritti in questo articolo, ovviamente da servito freddo, mentre per la cordula e l’agnello sarà da preferire un Carignano del Sulcis.
Per i dolci e i formoggi pecorini prendete il mitico Moscato di Cagliari doc, un vino di gradazione molto elevata, molto amato dai cagliaritani e delizioso come fine pasto e vino da meditazione.
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