La bizzarra esperienza dell’incontro con l’ultima maestra di bisso esistente, Chiara Vigo.
Una creatura a metà tra una saggia Ipazia sarda e una antica custode degli abissi capace di danzare con i molluschi marini e di tessere la seta degli oceani.
Sommario
L’ultima maestra di bisso: una strega per amica
Desideravo conoscere una strega da quando ero bambina: mi si è presentata l’occasione con l’ultima maestra di bisso ancora vivente.
Maestra nell’arte del tessere il filo d’oro, il filamento che si produce dalla barbetta di un regale mitile marino: la “pinna nobilis”.
Ero curiosa di visitare il suo laboratorio da anni, da quando ho cominciato a sentire parlare di lei come l’ultima delle tessitrici dell’oro marino.
In fase organizzativa abbiamo visto alcuni filmati su you tube, le sue interviste e gli articoli sembravano andare verso la stessa inoppugnabile attestazione: Chiara Vigo ha un caratteraccio!!!
Io e Mauro decidiamo comunque di conoscerla, non senza esserci preparati psicologicamente a dover affrontare quanto meno una qualche strapazzata.
Niente di più sbagliato! Ci ha accolto con uno sguardo curioso, chiedendoci cosa sapevamo del bisso.
Abbiamo risposto “del bisso conosciamo lei”.
Ottima risposta penso tra me e me, questo di sicuro coccolerà il suo ego e ci farà guadagnare almeno mille punti karma!
La tessitrice si presenta, in tono solenne “io sono una strega e non sbaglio mai”.
L’arte del bisso marino: il laboratorio della strega
Ci accoglie con gentilezza nel suo laboratorio di Sant’Antioco in via Regina Margherita e comincia così a spiegarci e a mostrarci tutto il processo di produzione del bisso.
Dalla pesca della protetta e ormai rara pinna nobilis, all’estrazione della peluria e alla creazione del filo e infine, la parte più magica.
Il filo viene messo in un bagno di acqua di mare e 27 alghe del Mediterraneo, e, con il suono – la sua voce che recita una canzone antica e il calore del fiato, come in una formula magica piena di forza ancestrale – la Maestra di bisso trasforma la peluria in un filo d’oro.
Ci spiegherà poi che il calore e le vibrazioni del suono sciolgono il collagene della peluria, legando tra loro le molecole e rafforzando il filo – ecco la scienza spiegona!
La seta del mare
Comunque, indipendentemente dalla magia o dalla scienza, viene fuori un filo, che all’ombra è viola/marroncino ed è diventato robusto ed elastico.
Subito dopo ci porta alla finestra, noi e il filo, attendiamo un raggio di sole come si aspetta capodanno, eccolo arrivare, alza le mani al cielo e il filo diviene eccezionalmente dorato.
Il filo d’oro inizia a parlare attraverso la sua tessitrice: “io non sbaglio mai perché sono molto antico, io vivo da millenni”. Anche filo e tessitrice si sono fusi in un’unica identità.
La maestra di bisso e l’arte della tessitura della seta del mare
Infine ci mostra il suo telaio del 1700 nel quale sta tessendo un lenzuolo bellissimo tutto d’oro, ci lavora da 5 anni e lo donerà al paese di Orgosolo.
Le sue opere sono conservate in moltissimi musei del mondo. Per scoprire questi luoghi potete consultare il sito internet di Chiara Vigo.
Il tutto viene interrotto da una telefonata. Qualcuno chiede aiuto per dei delfini che si sarebbero incastrati in alcune reti, proprio nell’area protetta. La tessitrice dei mari deve andare.
Salutiamo la Maestra ed usciamo dal suo laboratorio pensando “non dimenticheremo facilmente questa esperienza”, proseguiamo la nostra passeggiata serenamente a spasso per Sant’Antioco pieni di gioia per i doni del mare.
